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Trainer® è alimenti per cani e gatti, ma non solo...
Si manifestano sempre più spesso allergie e intolleranze alimentari nei cani (conosciute anche con il termine “sensibilità alimentari”), questo rende difficile trovare un alimento che possa andare loro bene. Ma prima di tutto è importante riconoscere i sintomi e prestare attenzione ai campanelli d’allarme.
Cosa sono esattamente le allergie e le intolleranze alimentari? Perché sono così in aumento? Quali sono le sostanze responsabili della maggior parte delle allergie o intolleranze?
Le esigenze nutrizionali dei cani (ma anche dei gatti) sono molto cambiate rispetto a quelle dei loro antenati. L’influenza dell’essere umano ha fatto la differenza in questo processo perché la selezione genetica, lo stile di vita strettamente legato al proprietario, l’ambiente in cui oggi vivono sono state le cause principali di questi cambiamenti.
Cani e gatti, infatti, nel corso dei secoli si sono sempre più differenziati, andando, però, a perdere pian piano la loro originaria rusticità e resistenza. Questo è uno dei motivi che spiega il costante aumento delle sensibilità alimentari nei cani e gatti.
Allergie e intolleranze alimentari non sono esattamente la stessa cosa, anche se nel linguaggio comune sono utilizzati come sinonimi. Entrambe fanno parte delle cosiddette “reazioni avverse al cibo”, ma hanno dinamiche diverse.
Le allergie sono dovute ad una reazione sbagliata o eccessiva nei confronti di un particolare ingrediente, che viene riconosciuto come “dannoso” per l’organismo. Le allergie sono provocate solamente dalle proteine.
Le intolleranze, invece, derivano da un problema di digestione di una determinata sostanza. A differenza delle allergie, si possono sviluppare nei confronti di tutti i nutrienti (quindi anche carboidrati/zuccheri, grassi…).
Gli ingredienti che risultano essere causa più frequente di allergie o intolleranze alimentari nei cani (ma anche nei gatti) sono quelli che si ritrovano più spesso nelle ricette di pet-food.
Tra questi evidenziamo in particolare:
• manzo e carne bovina in genere;
• uova;
• latticini;
• soia;
• glutine (in particolar modo il frumento).
I sintomi più comuni delle intolleranze alimentari nei cani sono di norma classificati in 3 categorie:
1. Sintomi a livello cutaneo (pelle e pelo): arrossamento della cute, prurito alle volte incessante, dermatiti (anche con produzione di pus), forfora, pelo opaco, pelle secca e squamosa.
2. Sintomi a carico dell’apparato digerente (intestinali): vomito, diarrea, fenomeni legati ad una cattiva digestione e al malassorbimento dei nutrienti come un rapido ed inspiegabile dimagrimento dell’animale, gonfiore addominale, flatulenza e meteorismo, feci molto odorose, poco formate e “grasse” (per un’eccessiva perdita si sostanze nutritive).
3. Sintomi a livello generale: infiammazioni che coinvolgono diverse parti dell’organismo. Tra queste segnaliamo: otiti, congiuntiviti, cistiti, bronchiti, tosse e i classici starnuti. Sintomo, poi, che coinvolge l’intero organismo è il pericoloso shock anafilattico dovuto a un’eccessiva risposta immunitaria, per questo è tipico solo delle allergie!
Per completezza è bene dire che mentre i sintomi legati alla cute si presentano prevalentemente nelle forme allergiche, quelli a carico del digerente sono più legati alle intolleranze. Quelli generici si possono presentare anche in associazione di altri più specifici sia in caso di allergia che di intolleranza alimentare.
Oltre a trovare con il proprio medico veterinario la terapia più indicata per il nostro cane (o gatto) se affetto da una forma allergica significativa, è importante anche trovare un alimento alternativo e che sia sicuro e ben tollerato dal nostro amico sensibile. Di norma si suggerisce un alimento monoproteico… ma questa caratteristica non basta più per garantire una nutrizione efficace. Il consiglio è quello di affidarsi a “Monoproteici Evoluti” così chiamati perchè oltre a essere monoproteici quindi con una sola fonte proteica animale alternativa, sono anche realizzati con una sola fonte di carboidrati e un solo tipo di grasso, ridotto è il numero degli ingredienti, maggiore è la sicurezza.
Le ricette più semplici ed essenziali sono risultate, infatti, essere molto più adatte e molto più tollerate dall’animale! Vuoi saperne di più sui nuovi monoproteici? Clicca qui.
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